Gennaro Colafelice - Poesie

Civiltà è carità

Per quell'amor che qui non cresce ancora
mi spinga Erato a scriver mio pensiero;
non per l'amor che l'anime gemelle
unisce per formar nuova famiglia,
bensì per quello che fa sì che l'uomo
veda nell'altro un suo fratello in Dio.
Nei dì di san Lorenzo e santa Chiara
soffrir tra noi uomini affamati
d'altro paese ove la dittatura
come dovunque procurò la fame.
Essi son rigettati perché il posto
mai concepito fu da noi cristiani
per chi ha bisogno, per chi chiede aiuto,
per chi fortuna non ha conosciuto.
L'uomo civile nobil cuor conserva
né può godere dove l'altro piange.
Ci pensino i governi dei più forti
nella ricchezza, che a sé solo intenti
ignorano i fratelli sfortunati.
L'aiuto è d'uopo, a chi non sa gestire
il patrio suol ch'ereditò dai padri.
Il pane non si nega al forestiero:
uniamoci a formare una profferta
d'amore ai miseri, carità e conforto
non manchi all'uomo che civil si chiama
ma è privo dell'amor che fa la vita
più santa e lieta quando c'è il sorriso
di chi ringrazia il ben ch'ha ricevuto.

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