Gennaro Colafelice - Poesie

Ma quell'abbraccio...

Con tue seriche braccia
il collo mi stringevi,
ed io, che tra le braccia
al petto mio addossato
con gioia ti tenevo,
nel cuore sussultavo.
Pensavo: è una vita
reale o di sogno?
C'è in terra tanta gioia?
C'è più felicità
lassù nel cielo?
Ma un pensier mi RODEVA:
il mio diletto Fulvio
avea malato il cuore,
ed un bravo chirurgo
potea salvarlo un giorno
quando cresciuto fosse.
In ciò gioia terrena
diverge dall'eterna:
nella precarietà...
Ma quell'abbraccio,
Fulvio,
ancor sul collo io sento
e in vita mi accompagna
sì come il gran rimpianto:
è d'angelo l'impronta
che lascia il soffio eterno
di spirito divino.
Eri tra terra e cielo...
Già sorridevi a un Bimbo
venuto qui tra noi
a portarci l'Amore.
E il Bimbo ti portò
lassù con sé nel Cielo.

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